Ricerca parole chiave SEO: 8 errori comuni ma gravi da evitare

Scopri come aumentare le conversioni con la SEO

Quando si decide di strutturare una strategia SEO, uno dei passaggi fondamentali è rappresentato dall’individuazione e dalla scelta di un corretto setting di parole chiave. Talvolta però si sottovaluta l’importanza di questo passaggio così sostanziale, indice di corrispondenza con quello che è l’intento di ricerca. Ogni giorno migliaia di utenti utilizzano i motori di ricerca, Google in primis, per soddisfare migliaia di aspettative di ricerca che si basano principalmente su parole chiave organizzate in costrutti che sottendono intere domande.

Una buona strategia SEO non può prescindere dalla keyword research, se l’obiettivo è quello di posizionare un sito web nella prima pagina dei motori di ricerca. Difficilmente infatti gli utenti vanno oltre la prima pagina, tranne per alcune tipologie di contenuto. Il grosso dei volumi di ricerca è infatti concentrato nella prima pagina, se non addirittura nelle prime posizioni di contenuti della prima pagina, che vengono restituiti dal motore di ricerca, in risposta alle richieste dell’utenza.

Se un sito web è ben posizionato, potrà anche attirare traffico al proprio interno e potrà probabilmente aumentare la possibilità di ottenere conversioni. Il poter individuare con esattezza quale sia il corretto gruppo di parole chiave, e come organizzare una strategia, è comunque un percorso faticoso, che difficilmente può essere “affidato al caso”. Proprio con l’intento di evitare errori, anche fatali per la vostra SEO, ecco un breve elenco di otto “buone prassi” da seguire nella scelta di una keyword research. 

1. Il peso delle parole sbagliate

Vero il detto che dice “chi ben comincia è a metà dell’opera” e mai espressione è più vera di questa come nel caso di una analisi SEO. Se alla fine le parole chiave cercate e individuate risultano ben distanti dagli intenti di ricerca dell’audience, non ci sarà neppure una strategia.

Quando si effettua un’analisi per la scelta delle keyword per una SEO strategy è fondamentale focalizzarsi sugli intenti di ricerca dell’utenza. Mai dimenticare questa regola base!

Capita infatti che ci si concentri più sui volumi di ricerca, piuttosto che sulle effettive necessità dell’utenza con quesiti anche molto specifici.

Molto probabilmente scegliere una strategia che si basa solo ed esclusivamente sui volumi di ricerca e non sugli intenti del target porterà ad avere un sito web molto visitato, ma con poche conversioni. L’utente entra probabilmente alla ricerca di risposte e contenuti che non trova, non completando alcuna azione, ma possibilmente abbandonando il sito web in favore di altro.

L’ideale, in questi casi è sempre strutturare una  keyword research strategy che tenga conto sia di ranking elevati nei risultati e sia anche, chiaramente, delle intenzioni di ricerca della vostra audience.

2. Prestate attenzione alla SERP

Quando  intendete implementare una strategia SEO fate sempre attenzione ad analizzare la SERP (Search Engine Result Page) in base al contenuto che intendete posizionare. Spesso la SERP può dare molte più informazioni di quanto si creda.

Quanti contenuti simili (o diametralmente diversi) posiziona Google tra i primi risultati in risposta alle ricerche dell’utenza? 

Monitorare questo tipo di comportamento del motore di ricerca può consentire un allineamento molto più efficace e strategico, permettendovi di trovare spazi nei quali potervi orientare con la scelta di una strategia di parole chiave SEO.

Questo approccio potrebbe anche contribuire a ridurre la frequenza di rimbalzo dei vostri visitatori e aumenterebbe il tempo di permanenza sui vostri contenuti. 

3. Attenzione alle keywords irrilevanti ed alle parole troppo specifiche

Entrambi questi sono errori purtroppo parecchio comuni.
Nel primo caso l’errore sta nel concentrarsi su keyword che non rispecchiano esattamente gli obiettivi puntali di ricerca del target o le sue esigenze.
Se infatti vengono intercettate keyword altamente performanti, ma con effettiva distanza dal focus del target, non si avranno benefici in termini di aumento traffico sito, e meno che mai di conversione.
Se il  cliente tipo è una donna con bisogni di idratazione per pelli mature, inserire voci relative a idratazione per pelli giovani non avrà lo stesso effetto di quello ottenuto, selezionando keyword con intenti di ricerca correlati al topic dell’anti age. 

Come quindi è fondamentale non essere “troppo generici”, allo stesso modo è altrettanto sbagliato essere “troppo specifici”. Nella ricerca di parole chiave bisogna sempre osservare un confine parecchio sottile tra le parole molto inflazionate e quelle di nicchia.
Anche in questo caso lo diciamo con un detto celebre, ovvero “in media stat virtus”, perché in entrambi i casi si penalizza il risultato. Meglio invece sviluppare capacità di cercare combinazioni bilanciate tra parole chiave che possano garantire sì traffico, ma anche selezionare tra quelle che possano rappresentare meglio la propria fetta di mercato e assicurare una buona percentuale di conversione, perché rappresentano l’esatta ricerca dell’utenza.

4.Sbagliato sfruttare una sola keyword

Generalmente i contenuti che meglio si posizionano su Google e ottengono conversioni non sono quelli nei quali domina quella determinata parola chiave (o un gruppo ristretto e correlato) che ha maggiori volumi di ricerca (alla fine sempre relativi), ma semmai sono quelli in cui ci sono più parole chiave.

Oggi Google ha capacità molto più evolute nell’individuare le intenzioni di ricerca degli utenti. Alla fine si posizionano meglio i contenuti che rispondono esattamente ad intenti specifici o con intenti realmente molto simili, e proprio in virtù di questa similitudine sono preferiti da Google e quindi anche dall’utente che cerca.Questo vorrà anche dire “modificare un metodo di lavoro” approcciando modelli molto più orientati ad effettuare test per valutare l’efficacia dei contenuti e delle keyword scelte.

keyword-sviluppo-sito-web
5. Sottovalutare il potere delle long tail keywords

Molte volte si commette un errore assolutamente banale, ma davvero pericoloso: ci si convince che basti individuare un main keyword, per potersi posizionare.
Se è pur vero che tutto è relativo, nel senso che molto dipende dal settore, e quindi dalla keyword individuata, è comunque sempre meglio inserire nella keyword research strategy anche In alcuni contesti è  preferibile segmentare per bene il target per individuare esattamente le parole chiave  “a coda lunga”, piuttosto che indicare come preferenziali ad esempio keyword complicate, perché magari oggetto di attenzione di tutti! Quindi impossibili.
Si pensi a parole quali “hotel” o “ristorante”. Impensabile poterle usare come strategia per conquistare i primi posti su Google. Sicuramente sono chiavi di ricerca dai grandissimi volumi, ma generaliste e “difficili” da utilizzare. 

Le long tail keywords sono sicuramente risorse preziose da sfruttare, perché servono a individuare in maniera più puntale quello che l’utenza cerca, ma anche qui non bisogna pensare che utilizzandole si riesca matematicamente a  portare traffico e conversioni sul sito web.
Importante è sempre l’equilibrio, perché anche in questo caso combinazioni troppo lunghe e complesse non funzionano. Generalmente più una keyword è generica, meno parole contiene, e maggiori sono i risultati legati alle parole chiave. Ma non sono generalmente queste le chiavi in grado di fare conversione. Qui infatti si evidenzia semplicemente (e spesso) un utente ancora in fase di esplorazione.

Quando invece l’utente “aggiunge parole”, come quelle per l’appunto “a coda lunga”, maggiore e più specifico è l’intento di ricerca relativamente a contenuti puntuali. Siamo in una fase calda del funnel e presto l’utente sarà pronto a fare conversioni. In una strategia di parole chiave vanno considerate quindi non solo parole chiave con maggiori volumi, ma anche le long-tail keywords, sicuramente meno competitive di altre e pertanto con maggiore facilità di posizionamento.

6. Scegliere le parole chiave dopo che il sito web è online 

Un errore che talvolta si commette è far scaturire le parole chiave che devono popolare i contenuti del sito dopo che la struttura è stata realizzata. Succede anche di “ottimizzare” in maniera postuma dei contenuti.
Bisogna certamente mantenere la coerenza ad esempio tra voci di menù e contenuti specifici, ma è buona norma quella di valutare a monte quelle che possono essere le chiavi di ricerca più adeguate per proporre un determinato contenuto ad uno specifico pubblico.Buona prassi è anche quella di produrre contenuti che possano presentare informazioni “sotto più punti di vista” rispetto alle keyword individuate e scelte. Non tutti effettuano ricerche uguali, né allo stesso modo.

7. Parlare la stessa lingua del target

Quale sono le reali necessità del target? Dove si trova e verso quale dimensione – locale o geografica – effettua le ricerche l’utente? Se si conoscono realmente bene le esigenze del pubblico di riferimento sarà anche più semplice svolgere le ricerche sulla tipologia di parole chiave da utilizzare e in grado di produrre conversione. Un altro aspetto importante è proprio quello relativo all‘obiettivo di un sito web: accrescere la notorietà di marca, dare informazioni, richiedere azioni specifiche?. Individuando questi aspetti si avrà anche maggiore probabilità di intercettare un’audience molto motivata a trovare risposte.

8. Conoscere i competitor per essere competitivi

Un errore comune che si fa, quando si sceglie una strategia di parole chiave, è quello di sottovalutare le azioni della concorrenza. È importante infatti capire quali possano essere le parole chiave utilizzate dai competitor e quali contenuti vengono rintracciati in base alle ricerche effettuate con determinati intenti di ricerca. Valutando anche questo aspetto la keyword research strategy sarà sicuramente più puntuale e con risultati maggiormente performanti, decidendo così quali parole chiave scegliere, le eventuali nicchie e le opzioni con ranking più elevato.

Se anche tu hai una attività e stavi pensando di posizionare il tuo sito web online, dovrai tenere conto di tutti questi aspetti, ma non solo.
Le strategie di keyword research sono infatti tra i compiti più difficili e delicati di tutta la strategia di visibilità digitale di un brand e dei suoi contenuti, che siano prodotti o servizi. Il lavoro di chi fa SEO è veramente infinito e quando si pensa di “aver terminato”, ecco che invece quello è solo il punto di partenza (o anche di ri-partenza). Fare SEO vuol dire infatti fare continui test e continui check. Proprio per questo una agenzia seo Milano, specializzata in attività SEO, e quindi anche in Keyword research strategy, saprà davvero fare la differenza per la tua rintracciabilità sul web e sulla qualità di questa tua presenza.

Ora avrai sicuramente le idee più chiare su cosa non fare in termini di keyword research. Se quello che ti serve però è una strategia davvero efficace con le parole chiave, contattaci! Metteremo tutta la nostra esperienza e competenza al tuo servizio!

LA NEWSLETTER DI MEDIATICA

Rimani sempre aggiornato sul mondo di mediatica