3 motivi per i quali team building servono eccome

Scopri perchè è importante realizzare un team building in azienda

Rafting, bowling, cooking lesson, caccia al tesoro, kite surf, active painting… no, non stiamo facendo un elenco di nuovi hobby o sport per questa estate, ma parliamo di alcune tra le attività di team building più in voga, richieste dalle aziende. Nel mondo del team building l’elenco delle attività proponibili è davvero infinito, e tutte offrono opportunità formative e procedimenti funzionali per far interagire un gruppo di persone, migliorando la reciproca capacità di relazione in senso lato e quindi anche l’orientamento al risultato nel lavoro di squadra.

E non solo, se consideriamo che spesso da queste sessioni si genera anche un profondo attaccamento all’azienda e al team che lo compone, sviluppando un intenso senso di identità da parte di ogni componente il gruppo dell’attività. Sì, è vero, la maggior parte delle attività di team building nascono su concetti di competizione, magari con valenze formative e performative, ma esistono anche sessioni sviluppate solo con  l’intento di produrre una esperienza rilassante o divertente

Chi lo ha detto che solo la competizione può migliorare le performance e la produttività di una azienda?
Quello che deve far riflettere è sostanzialmente la natura profonda del team building: la condivisione di una esperienza. Quando una esperienza viene vissuta in un contesto piacevole ha molta più probabilità che si trasformi in apprendimento permanente al punto tale da restare impressa nella nostra memoria a lungo termine e a modificare uno stile di comportamento anche futuro. 

I Team Building funzionano davvero: ti spieghiamo perché

Non sempre i team building godono di buona reputazione. Il motivo? Spesso sta nella scelta sbagliata della tipologia di attività scelta, oppure risiede nell’approccio assolutamente sbagliato con cui le aziende lo vivono. I detrattori dei team building tendono infatti a “ridicolizzare in maniera caricaturale” le sessioni relegando a contesti riduttivi di corse sui carboni ardenti ad esempio, o improbabili gare canore o di performance “sulle punte e con tutù”. 

In questi casi finita la sessione, spesso vissuta anche con profonda ansia per certuni (ricordiamo che NON è un esame!), ci si dimentica dei buoni propositi e si ritorna, magari già dal giorno dopo a “fare i capi” o a continuare a vestire i panni delle personali professionalità individuali, separati e isolati nelle varie stanze e dietro alle proprie scrivanie, senza neppure scambiare uno sguardo con il collega vicino.

Ma nonostante gli stereotipi e il giudizio contrario di certuni, il team building è una cosa molto seria! Anzi, probabilmente è uno degli investimenti migliori e più importanti che i manager di un’azienda devono fare e vi spieghiamo perché, confutando i punti di obiezione di chi ai team building non crede.

1. I team building migliorano solo (momentaneamente) la comunicazione 

Molti team building sono etichettati come inutili, perché responsabili di favorire i confronti comunicativi solo nel contesto della sessione della attività. Certamente lo spirito di squadra non può venire creato in un solo momento, meno che mai “in quel momento”. Nelle aziende, infatti, la comunicazione e la capacità di relazionarsi tra colleghi deve diventare criterio di selezione in fase di ricerca delle nuove risorse umane.

Se c’è una difficoltà di comunicazione tra le risorse umane, l’azienda ha un serio problema, da dover subito arginare. Come? proprio un team building potrebbe essere la soluzione.

Un’agenzia esperta in team building saprà offrire la giusta consulenza in grado di indicare quali siano le attività di gruppo più adeguate per far emergere, e quindi risolvere, i problemi di relazione o comunicazione tra le persone. La sessione da team building va completata poi da altre attività formative regolarmente, così da colmare il divario tra le competenze comunicative richieste dall’azienda e quelle possedute dai dipendenti.

Capacità di ascolto, comprensione e modalità di espressione, facilitano la condivisione delle idee e delle informazioni, la risoluzione dei problemi e la proattività aziendale.

2. Il team building è solo un esercizio competitivo

Anche in questo caso gli osteggiatori dei team building puntano solo sull’aspetto della performance competitiva, sostenendo che questo genere di attività possa finire solo con il minare la stima personale e ridicolizzare le persone impegnate in esercizi competitivi.

Anche in questo caso l’affermazione poggia su di un pregiudizio infondato. In questo caso i team building sono fondamentali, perché anche le personalità “meno socievoli o più riservate” possono sentirsi anche più libere di osare, se lo vorranno. E succede!

La competizione non è finalizzata al singolo individuo, ma alla squadra e si possono anche innescare delle dinamiche tali da creare fiducia gli uni negli altri. La competizione diventa “lavoro di squadra” e aiuta ad andare oltre, funzionando anche come rinforzo per le capacità personali. E anche se i timidi probabilmente dovessero resteranno tali, sapranno comunque di poter contare sugli altri in caso di attività che necessitano di maggiore esposizione. Anche questo è fare squadra!

Ma poi non esistono mica solo attività competitive: l’elenco dei team building è infinito! Basta davvero sapersi affidare a chi conosce queste strategie molto bene e sa consigliare esclusivamente solo le funzionali! 

3. Le attività divertenti non producono risultati

Questa affermazione si poggia su di un principio sbagliato. Chi lo ha detto che divertendosi non si possa anche imparare? Anzi.
Condividere contesti ludici risulta molto stimolante, perché abbassa le soglie di diffidenza tra le persone e consente anche al nostro cervello di immagazzinare esperienze positive che saremo in grado di ricordare nel tempo.

Passare tempo insieme tra colleghi, impegnati in attività tanto più divertenti, sortisce la possibilità di conoscersi meglio, comprendendo le specifiche personalità, o quali siano gli aspetti che possano rendere il collega “più simpatico e più in sintonia” anche solo per quella risata che unisce, favorendo quel grado di socialità difficilmente perseguibile in un ambiente di lavoro.

Team building? È una questione di fiducia!

I vantaggi del team building appaiono sin da subito, nell’immediato dello svolgimento delle sedute, ma durano anche nel tempo.
Quando si organizza un team building è essenziale che ci sia una fase di briefing e debriefing con un trainer esperto, per poter analizzare le risorse, le loro attitudini, le capacità anche individuali, i ruoli in azienda, così da poter vedere emergere i punti critici di tensione e preparare le giuste strategie per risolverli.

Quando parliamo di team building, non intendiamo formule magiche per migliorare il lavoro di gruppo, ma intendiamo dare alle aziende quegli strumenti utili che servono, ora e per sempre, a creare fiducia nelle singole persone e nella squadra.

Il lavoro di gruppo infatti è un’altra cosa. 
Quando si organizza un team building è fondamentale scegliere un partner che sappia bene focalizzare l’attenzione su quelli che sono realmente gli obiettivi aziendali.
Solo così allora i team building saranno veramente utili nel raggiungere uno scopo duraturo e contattare un’azienda competente in team building milano farà la differenza.

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