Tipi di pubblicità: 5 approcci alla comunicazione pubblicitaria
Scopri i diversi approcci della comunicazione e individua quella che fa per te
Pubblicità è un termine estremamente vasto e districarsi nei labirinti del settore può risultare particolarmente complesso. Esistono innumerevoli modi di approcciarsi alla comunicazione persuasiva, molteplici canali, target, soluzioni, metodi. Volendo classificare i diversi tipi di comunicazione pubblicitaria diventa necessario ragionare per macrocategorie, al fine di porre delle basi solide, seppur rigide, cui fare riferimento. Proviamo allora a individuare i 5 tipi di pubblicità più comuni e i relativi vantaggi espressivi
Pubblicità narrativa
La narrazione è una leva di comunicazione e marketing che non cessa di esercitare un magnetismo particolare sugli spettatori. L’umorismo, la commozione, il dramma, lo shock sono tutti espedienti che trovano ampio utilizzo nell’ambito dell’advertising e, in particolare, nella realizzazione di spot pubblicitari. Le soluzione pubblicitarie che utilizzano lo storytelling pongono in secondo piano l’intento persuasivo in senso stretto in favore di una creazione di empatia con il proprio target. Non di rado, il prodotto in sé non viene neppure mostrato se non alla fine e, in ogni caso, senza dedicare particolare attenzione alle sue caratteristiche commerciali. L’obiettivo prioritario, qui, è di costruire un’immagine intorno al bene/servizio per renderlo ricordabile e di appeal.
Pubblicità con testimonial
Altro format notorio è quello che si serve di testimonial per promuovere il marchio in sé o alcuni dei suoi prodotti. Esistono diverse tipologie di testimonial: gente comune che si presenta come utente soddisfatto e che, per tale ragione, si trasforma in brand ambassador; personaggi famosi che sfruttano il proprio fascino mediatico per dare autorevolezza al prodotto; proprietari del marchio o personaggi direttamente coinvolti nelle dinamiche aziendali che scelgono di “metterci la faccia”. Qui non possiamo non citare gli esempi di Giovanni Rana e Roberto Amadori.
Pubblicità comparativa
La pubblicità comparativa è molto utile per comunicare la forza dei propri beni e servizi rispetto a quelli della concorrenza. L’esempio più tipico è quello che pone a confronto i benefici del prodotto sponsorizzato con un analogo di un’altra marca non meglio precisata. Esistono però esempi in cui il riferimento al competitor viene accennato in modo più diretto o persino esplicitato. Guardate questo esempio della Pepsi, irriverente nei confronti dello storico rivale, Coca-Cola.
Call to Action
La Call to Action è il tipo di comunicazione immediata più diretto e il più semplice da strutturare. Prodotti pubblicitari del genere si possono rinvenire in ogni settore e su ogni tipologia di medium. “Bevi la nostra birra”, “non perdetevi la prossima puntata di…”, “Partecipa al concorso…”, eccetera, eccetera. Esempi simili se ne potrebbero proporre un’infinità. La call to action diretta ha il merito di essere immediata ma, da un punto di vista persuasivo, dimostra lacune per ciò che concerne la sfera della creatività: un approccio mai fuori moda ma di certo poco intrigante.
Promozione del brand
Un approccio tipico delle aziende che investono nel branding consiste nel realizzare contenuti che non presentano alcun servizio o prodotto specifico, non invitano a un’azione, non puntano a generare un cambio di comportamento nel fruitore ma pongono il marchio al centro dello storytelling pubblicitario. Obiettivo di tali modalità espressive è quello di esaltare i valori della marca, ribadendo una posizione di forza e autorevolezza, e di trasmettere l’aspetto dell’affidabilità di marca all’esterno, differenziarsi dalla concorrenza. Esempio più tipico? Lo spot Macintosh del 1984. Nulla da aggiungere.
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