Modello AIDA: cos’è, come funziona, pregi e limiti
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Nel corso degli anni e persino dei decenni, sono tantissimi gli schemi e gli studi che hanno provato a dare una spiegazione sul funzionamento della pubblicità. Tra le teorie del settore, un posto di primo piano deve essere riservato al Modello AIDA, un modello estremamente noto che si basa su 4 pilastri, quelli indicati dalle lettere del suo nome. Ecco cos’è, come funziona e tutto quello che occorre sapere sul modello AIDA.
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Modello AIDA: significato
Aida è l’acronimo delle parole: Attenzione – Interesse – Desiderio – Azione, ovvero i 4 elementi che il modello ritiene fondamentali perché una comunicazione pubblicitaria possa essere efficace.
Attenzione
L’attenzione dell’utente è cruciale per un messaggio promozionale. Oggi il pubblico è soggetto a una sovra-esposizione a reclame di prodotti e servizi e, di conseguenza, è più complicato riuscire ad attirare il suo sguardo prima e la sua concentrazione poi. Catturare l’attenzione è l’innesco da cui non si può prescindere.
Interesse
L’attenzione è la porta d’ingresso verso l’acquisizione di una dimostrazione di interesse da parte dello spettatore. L’attenzione dura un intervallo di tempo molto limitato, in quei brevi frangenti, l’utente deve provare interesse nei confronti del messaggio proposto, altrimenti volgerà la sguardo altrove. Anche per questo, si fa strada in modo sempre più imponente l’importanza dello storytelling aziendale: raccontare una storia è il modo migliore di stimolare la curiosità.
Desiderio
L’interesse dello spettatore deve poi essere spostato dal messaggio pubblicitario al prodotto: qui si passa dunque alla stimolazione di un desiderio: il prodotto/servizio che viene reclamizzato deve rispondere a un bisogno che il messaggio stesso della pubblicità ha posto in essere. Il desiderio è ciò che motiva chiunque di noi a effettuare un acquisto.
Azione
L’azione è il momento in cui gli sforzi pubblicitari si concretizzano. Il desiderio ora è stato fatto emergere in maniera cosciente, dunque occorre aiutare il potenziale cliente a concludere l’acquisto o ad avviare il processo di compravendita, ad esempio effettuando una telefonata, inviando una mail, visitando il sito web, ecc.
Modello AIDA: criticità
Sebbene il modello AIDA si sia fatto largo negli anni ‘60 del XX secolo, la sua nascita risale alla fine dell’800: si tratta dunque di uno dei primi modelli creati sulla comunicazione pubblicitaria e, in quanto tale, si rivela piuttosto semplicistico. Una delle contestazioni maggiori che viene mossa all’AIDA sta in particolare nell’approssimazione palesata al punto 4, Azione: il paradigma si riferisce soprattutto alla pubblicità cartacea, la quale non possiede un reale potere di facilitare l’azione. Ciò non vale per la comunicazione digitale, che offre viceversa molteplici risorse per trasformare l’utente in un potenziale cliente. Ai tempi in cui il modello AIDA è stato creato, però, non esisteva ovviamente il concetto di pubblicità online.
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