Logo design: i 5 errori più comuni e come evitarli
Scopri cosa non fare nella realizzazione del tuo logo
Quello del graphic design è un settore particolarmente creativo e che permette al professionista di operare svincolato da ingombranti direttive. L’attività di creazione logo apre a tantissimi possibili scenari e lascia ampio spazio a sperimentazioni e inventiva. Ciò nonostante, va considerato che un logo è, prima di ogni altra cosa, un artificio, una soluzione di advertising pensata per dare forza a un brand; in quanto tale, è necessario che la sua realizzazione rispetti determinate linee guida che gli permettano di risultare efficace dal punto di vista della comunicazione e del marketing. Sono diverse le sviste che i creativi del logo design commettono con incredibile regolarità: ecco i 5 errori più comuni nella realizzazione di un logo.
1. Operare senza schemi
Certo, una delle peculiarità che rende il lavoro del grafico così apprezzabile è la possibilità di esprimere in libertà la propria verve creativa. Solo che nel logo design le cose non stanno esattamente così: il logo è parte integrante dell’azienda, la rappresenta, ne evoca i valori e ne raffigura le caratteristiche distintive. Lo sviluppo di un logo è tutt’altro che un’attività di pura creatività grafica ma in esso convergono letture tipiche della comunicazione aziendale, dell’antropologia e del neuromarketing. Operare in totale libertà significa creare qualcosa di impalpabile, privo di un senso logico e di una strategia integrata.
2. Non selezionare un target
Quando si opera nella comunicazione non bisogna mai dimenticare di pensare al pubblico di riferimento: non esiste atto comunicativo, sia esso un discorso, un testo, un video o un’immagine, che non presupponga un destinatario. Con il logo design le cose stanno allo stesso modo: lo sviluppo dello stemma aziendale deve essere curato pensando al proprio pubblico di riferimento, deve farsi portavoce di quei values che hanno portato la gente ad apprezzare l’azienda e i suoi prodotti e deve incarnare le aspettative e i desideri di un determinato target di riferimento. Non si può (e non si deve) piacere a tutti, ma solo alle persone giuste.
3. Non pensare al suo utilizzo
A prescindere dalla tipologia di logo scelta, la semplicità resta un parametro di riferimento. Lo stemma aziendale comparirà in modo ricorsivo pressoché ovunque: sul sito web, sulla carta intestata aziendale, sui social network ma anche all’interno degli spazi fisici aziendali, sui prodotti di merchandising, ecc., il che implica la necessità di sviluppare uno stemma esile, facile da posizionare e replicabile in ogni formato. La funzionalità prima di tutto!
4. Usare Photoshop
Se siete dei veri professionisti, quella è una precisazione di cui non avete bisogno. In ogni caso, il logo deve sempre essere sviluppato in formato vettoriale, in modo da renderlo sempre accessibile, utilizzabile e adattabile a ogni contesto ed esigenza. Non usare Photoshop o altri programmi di grafica che permettono di sviluppare file in grandezze scalari.
5. Seguire le tendenze del momento
Un logo è per sempre o, se non altro, fino al prossimo refresh dell’immagine aziendale. In ogni caso, è destinato a durare a lungo. Per tale motivo, è sempre opportuno diffidare delle mode e delle tendenze del momento, quelle passano! Il logo design è un’arte che richiede la capacità di assorbire e di rielaborare quei canoni immutabili di estetica ed eleganza e di escludere le suggestioni passeggere fatte per non durare.
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