Il team building attraverso il volontariato: unire tutti per un fine comune

Fare team building aziendale è una risorsa preziosa all’interno di ogni azienda o realtà business, poiché si prefigge lo scopo di creare coesione, spirito di collaborazione, sinergia nel personale: è uno strumento importante che inoltre stimola concetti come inclusione, tolleranza e rispetto verso le diversità. Applicare tutto ciò nel volontariato aiuta nella condivisione di un fine comune, facendo del bene, ma è anche uno strumento innovativo all’interno dell’organico aziendale. Scopriamo come.

Come integrare il volontariato nel concetto di team building

Si chiama social team building e si trasforma in un format esperienziale dalla fortissima portata emozionale, in cui il fine comune e concreto del fare squadra si arricchisce di uno scopo benefico. Impegnare il proprio team per fare qualcosa di buono e di concreto per chi ne ha bisogno è il senso che spinge il personale aziendale ad affrontare, ad esempio, un progetto ambizioso che possa coniugare spirito benefico con un prodotto costruttivo per l’azienda stessa. Il fine ultimo è di impegnare il team, la squadra, nella creazione di qualcosa dalla finalità sociale che possa condensare spirito di collaborazione, sentimento del fare squadra, con un disegno che possa trasformarsi in un ottimo ritorno di immagine aziendale: in poche parole, fare team building per uno scopo benefico aiuta la comunità e allo stesso tempo migliora la branding reputation dell’azienda. 

Qualche idea per un team building applicato al sociale e al volontariato: l’impatto psicologico

Un progetto che coniuga il concetto di team building con il volontariato è, ad esempio, la creazione e l’assemblaggio di un parco giochi per bambini da destinare a strutture sociali, come case famiglia, centri di accoglienza per madri e figli, onlus, parchi pubblici e istituti scolastici per tutto il territorio nazionale.
Oppure, è importante fare team building e mettere insieme le idee di tutti per la creazione di una mensa sociale, di una cooperativa che possa dare sostegno e un pasto caldo per le persone che sono rimaste senza una casa e un lavoro. I frutti del lavoro di tutti, e soprattutto del tuo team aziendale, possono maturare anche oltre la nostra penisola, il nostro bel Paese, lo Stivale che tutti apprezzano all over the world, oltre il Mediterraneo, dando origine a qualcosa di nuovo, originale, fuori dagli schemi. 

Partendo dal legno grezzo o da un materiale di recupero, il group building progetta un parco giochi con strutture ludiche da regalare alle scuole dei villaggi in Africa. In questo caso lo scopo si rafforza e si definisce dal concetto di quello che prenderà forma, unito alla fortissima responsabilizzazione di ciò che ne deriva: ne scaturiscono quindi le competenze specifiche di ogni singola figura presente nel team, che si condensano in un unico obiettivo benefico. Le qualifiche, il background, il trascorso individuale e il tessuto delle esperienze del singolo si integrano per il raggiungimento quindi di un progetto condiviso e voluto da tutto il team. 

Progetto team building nella ristrutturazione extreme make over 

Progettare, ristrutturare e rinnovare ambienti destinati a strutture sociali, queste sono altre motivazioni importanti per un progetto di team building che aderisce alla collaborazione volta nel volontariato! In questo caso entrano in gioco delle particolari abilità che non solo migliorano la resa finale dell’opera di restyling, ma rafforzano l’idea del fare squadra: creatività, fantasia, manualità, pro-attività, organizzazione e progettazione, ma anche capacità di decision making e di problem solving consentono al team di sviluppare tutte le fasi di un complesso progetto che donerà nuova immagine non solo alla struttura protagonista, ma anche all’azienda. 

L’impatto psicologico nel group building è fondamentale 

Fare group building nel sociale è un concetto innovativo perché parte da un’esigenza umanitaria, emozionale: aiutare il prossimo muove in un certo senso le coscienze e stimola il desiderio di fare squadra per creare qualcosa di buono, di benefico. In poche parole, il detto “uno per tutti, tutti per uno” è proprio il motto di una squadra che unisce le abilità, le capacità, le competenze, ma anche la forza fisica e l’impegno mentale del team per la creazione di un progetto comune: l’unione fa la forza ma anche un ritorno di immagine propositiva per l’azienda, che si fa carico della comunità e, attraverso creatività e fantasia, produce del bene per tutti.
Ad esempio, creare un albero di Natale da destinare alla collettività, a una casa famiglia, a un orfanotrofio è un’idea benefica e intelligente per le festività. 

Il clima natalizio aumenta l’impatto emozionale del progetto, mentre la squadra produce qualcosa di buono, bello e gioioso per la città. Un mix sensazionale, ricco di magia, di emozioni, che origina un ritorno d’immagine positivo per l’azienda e allo stesso tempo coinvolge il team. Allo stesso modo, si potranno costruire delle doghouse nei rifugi e nei canili cittadini, oppure nuove arnie per le api, collaborando insieme nelle aziende agricole: anche questi sono esempi concreti di fare team building efficace nel volontariato

Integrare il team building con attività di volontariato non è solo allora un modo per rafforzare le dinamiche interne di un’azienda, ma è soprattutto un’opportunità per contribuire in modo significativo alla comunità. Un’esperienza che ovviamente arricchisce e impreziosisce tutti: chi la fa attività sociale e chi la riceve, lasciando un’impronta indelebile nei cuori e nei ricordi. Affinché ogni azienda però possa considerare il potere trasformativo del volontariato nel team building e ad agire, è importante che si affidi ad agenzie specializzate proprio in team building aziendali e poter fare così realmente la differenza, lasciando un’emozione duratura. 

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